PAESAGGI DEL NOSTRO PARCO

LA PIANA DEL CIUCO

La Piana del Ciuco è la zona del nostro parco che si trova nella parte centrale della Valle dei Maghi.
In effetti, imboccando la strada che veniva indicata come La Piana del Ciuco, il sentiero, solcato da sassi bianchi ed erba altissima, continua lungo il pendio a nord scomparendo come un serpente tra il verde.
Salendo questo Sentiero, ricco di curve che ci costringono a girare spesso su noi stessi, scopriamo sempre nuovi segreti della natura.
Dopo un paio di curve, all'improvviso, veniamo investiti da una nuvola di farfalle colorate che, impaurite dalla nostra presenza, si alzano in volo raggiungendo in breve tempo i rami più bassi degli alberi.
Questo luogo però si riferisce ancora al pendio della parte nord della lunghissima Valle dei Maghi, dove, mano a mano che si sale tra il verde, si scoprono meravigliosi paesaggi.
Dopo una camminata di una buona mezz'ora, finalmente, tra curve e salita, giungiamo in un punto cruciale, un punto dove inizia la Piana del Ciuco, che si allarga molto forte, quasi a volerci ospitare in una conca naturale, una zona che, prima di riceverci, ci invita ad osservare la grande estensione di pinete e praterie fittissime, quasi per accoglierci gentilmente prima di donarci la sua fantastica ospitalità.
Il sentiero, fiancheggiato talvolta a destra e tal volta a sinistra da un ripidissimo pendio coperto di altissime erbe profumate tra rocce nude che fanno capolino, ora diventa più stretto e più pericoloso, dato che alla nostra destra si trova la scarpata che porta, dopo un centinaio di metri di pendio, nel fiume Stilla.
In questo punto, che diventa proprio l'apice dominante del grande tempio di echi di ogni genere esistente nella valle sottostante, anche i nostri passi producono il loro eco in ogni parte di essa.
Camminando lungo il sentiero in salita, mentre sopra le nostre teste si alternano le chiome dei larici e le protuberanze delle rocce più sporgenti che ci proteggono dal sole, incontriamo moltissime ragnatele che attraversano il nostro percorso, producendo sulla nostra faccia moltissimo solletico che a volte ci rende nervosi.
Il panorama meraviglioso del fiume sottostante, che scorre lungo la valle come un serpente che si distingue per il suo colore bianchissimo che si differenzia dal verde della valle, il suo rumore violento che da quassù acquista maggiore immaginazione, molto spesso copre la nostra voce e i nostri passi.
Le nuvole che attraversano la valle e che spesso nascondono il pendio opposto del fiume, sembrano angioletti bianchi che mutano la loro forma mano a mano che il vento li sposta, come a dimostrare a noi che stanno giocando a nascondino tra di loro per non farsi riconoscere.
Quando iniziamo ad entrare nella Piana del Ciuco, il sentiero, tutto ad un tratto, effettua una curva a serpentina, prima a destra e poi a sinistra, introducendoci tra due rocce distanti tra loro soltanto una decina di metri, simili a due pilastri che vogliano sorreggere un grandioso cancello, lasciando alle nostre spalle il furioso rumore del fiume nella valle.
In questo punto, mentre noi continuiamo il nostro cammino per raggiungere la Piana del Ciuco, mano a mano che alle nostre spalle abbandoniamo il fiume Stilla,veniamo avvolti dal silenzio più profondo, interrotto soltanto dal fruscio dell'erba che sfiora i nostri polpacci, dal canto degli uccelli e delle rane.
Gli uccelli, in questa Piana, forse perchè non disturbati dalla presenza dell'uomo, in questo luogo hanno scelto il loro ambiente di sopravvivenza costruendo il loro nido tra i rami degli alberi.
Osservando nella parte più bassa della piana, vediamo una immensa pineta, avvolta nella parte alta da alcune nuvole che come batuffoli di cotone, stanno accarezzando le chiome dei pini.
I pilastri che sorreggono quell'immaginario cancello sopra descritto, nella loro parte più alta, si protendono verso di noi come a darci il benvenuto e invitarci ad osservarli.
Sotto di essi, tra una miriade di erbe strane che si arrampicano lungo le creste, osserviamo un meraviglioso sasso che sembra quasi un sedile per gli ospiti della Piana.
Il sasso infatti, tutto nudo e di colore giallastro ai lati, nella parte superiore risulta tutto ricoperto di verde muschio, tutto rasato come un tappeto.
Dopo esserci avvicinati a questo sasso per ammirarne le caratteristiche, veniamo subito investiti da uno sciame di vespe e mosconi che, al nostro rumore, cercano di difendere il loro ambiente.
In questa situazione, colti anche da un po' di paura, siamo costretti a retrocedere.
L'interno della conca che rappresenta la Piana del Ciuco è animato da un rumore cupo simile ad un torrente d'acqua.
Più tardi, girando tra i numerosi sentieri che in essa si trovano, scopriamo un meraviglioso laghetto ricco di onde ed alimentato da numerosissimi ruscelli che scendono dai pendii circostanti.
Si racconta che qui, al mattino di buon'ora, l'asinello del mago venisse ad abbeverarsi e a mangiare l'erba fresca che qui si trova con estrema facilità.
Il laghetto, non molto grande in effetti, forse per magia del mago, assume una sua caratteristica singolare quando, osservandone le sue acque, si nota che al centro di esso non esiste alcuna onda, mentretutto intorno le sue acque sono sempre in movimento.
Altra caratteristica singolare del lago è quella che durante la notte le sue acque si alzano ricoprendo tutta la ghiaia che si trova attorno, mentre di giorno esse si restringono permettendo di camminare tranquillamente su di essa.
La ghiaia attorno a questo laghetto, forse trasportata dall'acqua dei numerosi fiumiciattoli che hanno la loro sorgente negli angoli più reconditi della Piana, è composta da meravigliosi sassolini di svariato colore: bianchi, azzurri, verdi, rosso mattone, grigio a volte scuro e a volte chiaro.
Camminando lungo i sentieri, in una parte significativa della Piana del Ciuco, scopriamo una baita costruita con grossi sassi tenuti assieme da creta e qualche mattone.
La casa, ormai disabitata, nella parte nord è composta da un grande fienile dove probabilmente il mago accatastava il fieno per il suo asino e forse anche per qualche altro animale.
Sotto al portico esiste ancora la ruota di cemento che serviva per affilare coltelli e la scure.
Molti infatti non sanno che nei tempi antichi questo attrezzo era molto importante per l'uomo.
La molla! un attrezzo composto da una grande ruota di cemento riposta su un contenitore d'acqua.
La ruota, mossa da una manopola, girava su sè stessa e, mentre questa girava, venivano appoggiati su di essa gli attrezzi da taglio affinchè potessero essere affilati.
Più in là, appesa al muro, osserviamo la falce, ormai arrugginita, affiancata da tutta l'attrezzatura che veniva servita per affilarla.
Se vuoi conoscere meglio tutta questa attrezzatura, clicca sul link riposto qui sopra.
Più in là, osserviamo un restrello completamente costruito con il legno, la zappa per rimuovere la terra, la vanga, che serviva per tagliare il fieno nel fienile.
Dietro alla casa, contrariamente a quello che accade oggi nelle grandi città, osserviamo la toilette, ormai inutilizzata, se così si potesse chiamare.
Era un baldacchino costruito in legno, proprio simile alle attuali cabine telefoniche, dove si entrava sganciando un apposito gancio che teneva chiusa la porta.
All'interno vi era una specie di panca, che fingeva da water, dove al centro esisteva un coperchio che veniva tolto e poi riappoggiato.
La casa del Mago, probabilmente è proprio quella perchè è l'unica che esiste nella grande Piana, in realtà è piccola veramente perchè composta solo da una grande stanza al piano terra che fungeva da cucina e una seconda sopra di essa che fungeva da camera da letto.
Per salire al primo piano esiste una scala esterna, tutta in legno ormai corroso dal tempo, che scricchiola in modo pauroso mentre tentiamo di salirvi.
Salita la scala, ci troviamo in un poggiolo protetto da una ringhiera di legno composta da numerosi paletti tutti perfettamente uguali e perfettamente arrotondati.
Sotto alla scala, proprio nella parte più bassa di essa, incastrato tra la parte inferiore dei gradini, osserviamo un meraviglioso canile, tutto ben rifinito nelle sue parti visibili che rappresentano svariegate immagini di cani, e gatti.
Proprio nella parte più esposta al sole, addossato ad un angolo della casa, osserviamo una meravigliosa pianta di rose che in questa stagione appare solo ricca di verdi foglie.
Più in là, quasi a voler sfidare la pianta di rose ormai spoglia di fiori, un meraviglioso albero, pur avendo le sue foglie puzzolenti, sta sfoggiando al vento e al sole la sua chioma ricca di fiori azzurri che sembrano dei meravigliosi zaffiri.

Se vorrai proseguire lungo la strada che ti permetterà di visitare questi luoghi, clicca sui link che appaiono o appariranno prossimamente in questa pagina.

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