PAESAGGI DEL NOSTRO PARCO

LA VALLE DEI MAGHI

La Valle dei Maghi č il luogo del nostro parco che si trova nella parte pił a monte di tutta l'estensione di terra appartenente al nostro podere, proprio come una continuazione, per cosģ dire, della Piana dei Cigni.
Una grande estensione che avanza maestosa verso i monti, portando con sč una meravigliosa visione di paesaggi fantastici composti da grandi estensioni di pinete e di prati che si racchiudono tra le grandi dorsali delle montagne che circondano questi luoghi.
La vallata, se cosģ la si puņ definire, sembra voler inghiottire ogni cosa che esiste in essa se si pensa che, camminando lungo il sentiero erboso intagliato solo dalle ruote dei carri e dalle impronte degli animali che vi bazzicano, si nota in modo assai evidente che essa si restringe sempre di pił fino al punto in cui il passaggio risulta largo soltanto pochi metri, in una vallata protetta da montagne altissime e percorsa in tutta la sua lunghezza dal fiume Stilla.
La Gola del Drago, ovvero la parte pił stretta di questa lunga valle, a dire il vero assai strana se confrontata ad altri luoghi di questo parco, si distingue da ogni altra parte perchč qui ogni cosa, anche un sasso, risulta un essere vivente.
Un minimo movimento della natura infatti, richiama altri movimenti, il canto di un uccello, il fremito di un ramo, il fruscio dell'erba che fiancheggia il sentiero, provocando sussulti a volte anche di paura.
In questa valle, non sembra vero, ma anche il parlare diventa fastidioso, diventa un rumore che corrode l'ambiente magico della natura vera.
Cercando di descrivere quindi con i soli gesti dell'istinto questi luoghi, possiamo dire che, dopo essere arrivati al limite pił a monte della parte recintata del nostro parco, ovvero la Piana dei Cigni, ci troviamo di fronte ad un filo spinato che si sgancia da un lato per permetterci di uscire dal parco.
Proprio qui inizia un sentiero tutto ricoperto d'erba e fiori che presto lasciano il posto alla terra nuda in quanto il sentiero stesso si inerpica nella fitta vegetazione del bosco, quel bosco che separa il nostro parco dalla Valle dei Maghi.
In realtą il sentiero, che si protende soltanto per qualche centinaio di metri nella vegetazione, non risulta molto faticoso, anche se tutto ad un tratto si inerpica lungo un pendio assai ripido, alto un centinaio di metri, alla ricerca dei segreti di questa meravigliosa valle.
Con il fiatone, senza parlare, arriviamo sulla somitą del pendio e subito appare ai nostri occhi la grande distesa della Valle dei Maghi, che si conclude a monte nella parte pił stretta, ovvero immergendosi nella Gola del Drago.
All'orizzonte si possono vedere le verdissime montagne che terminano con la loro punta azzurrognola, ma anche ai nostri piedi l'erba diventa pił fitta e gli animaletti stanno moltiplicandosi: Moschini, farfalle di ogni colore, api, vespe, ma anche una schiera di uccelli e di ogni altra stirpe di animali.
La Valle dei Maghi in effetti č un luogo pianeggiante che continua per oltre una ventina di chilometri, tutta solcata da vegetazione che diventa una cattedrale di verde dove noi ci stiamo confondendo.
Qua e lą, tra bosco e prato, si nota qualche casolare che fa capolino tra le pinete e le numerose piante che qui hanno trovato il loro ambiente ideale.
Ad un certo punto del sentiero, proprio nel mezzo della grande boscaglia che confina con la Piana dei Cigni, occorre decidere quale direzione prendere, dato che si presentano ai nostri occhi tre strade, di cui una subito si inerpica come un serpente lungo un pendio.
Un cartello di lamiera logorato e arrugginito dal tempo presenta alcune indicazioni: La Gola Del Drago, Il Pozzo Della Luna e la Piana del ciuco.
Ai piedi del palo che sorregge il cartello, un palo di legno ormai annerito dal muschio, una felce verdissima sta sfoggiando le sue fronde come a dimostrare di voler definirsi la regina del bosco.
Pił in lą, proprio ai piedi di un grosso tronco ricoperto di verde muschio, scorgiamo uno scoiattolo dalla coda lunghissima che, al nostro arrivo, si arrampica velocissimo lungo il tronco.
Qua e lą, osservando il terreno, notiamo la presenza di qualche ceppo di piante tagliate e ormai logorato dagli eventi naturali.
In questo punto del sentiero le fronde degli alberi nascondono quasi completamente il cielo sopra di noi, facendo apparire quą e lą qualche spiraglio di luce talvolta allargato o ristretto dai loro movimenti provocati dal vento.

Se vorrai proseguire lungo la strada che ti permetterą di visitare questi luoghi, clicca sui link che appaiono o appariranno in futuro in questa pagina.

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